È una delle foto più famose del mondo. Siete sicuri di conoscere la sua storia?

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di Claudia Melucci

09 Agosto 2016

È una delle foto più famose del mondo. Siete sicuri di conoscere la sua storia?
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Le foto valgono più di mille parole, e quando si tratta di storia non c'è supporto che possa raccontare al meglio l'atmosfera di un'epoca. 

Guardando la famosa foto scattata in piazza Tienanmen, di un ragazzo davanti ad una colonna di carri armati, si percepisce esattamente la tensione di quel momento e di quei giorni entrati poi nella storia della Cina. Tutti conoscono l'immagine, divenuta simbolo della resistenza a qualsiasi tirannia, ma pochi conoscono cosa è avvenuto e cosa ha portato tanti mezzi corazzati in una bellissima piazza. 

via rainews.it

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La rivolta cinese è una delle molteplici avvenute in quel periodo di protesta nei confronti dei regimi comunisti di tutto il mondo.

La rivolta cinese è una delle molteplici avvenute in quel periodo di protesta nei confronti dei regimi comunisti di tutto il mondo.

Tutto iniziò con un lutto, quello del Segretario Nazionale del Partito Comunista, nell'Aprile del 1989. I suoi sostenitori scesero in piazza per manifestare il cordoglio nei confronti di Hu Yaobang, ma il governo iniziò presto a dare ordini all'esercito di intervenire per mantenere l'equilibrio nella piazza. 

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Il primo ministro cinese, Li Peng, convinto che la folla fosse stata manipolata da potenze straniere, ordinò l'intervento dell'esercito.

Il primo ministro cinese, Li Peng, convinto che la folla fosse stata manipolata da potenze straniere, ordinò l'intervento dell'esercito.

I manifestanti, studenti, lavoratori e iscritti al partito, si accorsero di un'azione di distorsione della loro presenza dai parte dei mass media, volta esclusivamente a ricordare la figura del defunto politico. Sul giornale nazionale furono imputati di complotto nei confronti dello Stato e di fomentare azioni di piazza. 

La notizia scaturì scioperi e proteste a catena e la riunione in piazza Tienanmen di 100 mila persone. Ognuno manifestava i propri malcontenti, gli studenti imputavano il governo di nepotismo e la mancanza di dibattito con il popolo, i lavoratori le basse paghe che ricevevano. 

Dopo 12 giorni di falso equilibrio tra l'esercito e i manifestanti, la situazione tracollò il 4 Giugno: l'esercito aprì il fuoco sulle migliaia di persone accampate in piazza.

Dopo 12 giorni di falso equilibrio tra l'esercito e i manifestanti, la situazione tracollò il 4 Giugno: l'esercito aprì il fuoco sulle migliaia di persone accampate in piazza.

Il bilancio delle vittime dell'intervento militare è ancora ad oggi sconosciuto, il governo cinese infatti non ha mai reso noti dati ufficiale tentando di insabbiare presto il fatto agli occhi del mondo.

L'azione iniziò la notte del 3 Giugno; alle prime ore dell'alba la piazza era sgombra. Centinaia di persone furono schiacciate dall'inarrestabile movimento dei carri armati. 

I giorni successivi sono contraddistinti da un'uguale se non maggiore violenza: i manifestanti sopravvissuti insieme ai parenti delle vittime tentarono di riconquistare la piazza blindata dalle forze dell'ordine. I militari non esitarono a fucilarli colpendoli alle spalle. Negli ospedali arrivò l'ordine di non accettare i feriti coinvolti negli scontri e il servizio ambulanze venne interrotto. 

Solo il 9 Giugno si tenne un discorso ufficiale da parte di un membro del governo. A parlare fu Deng Xiaoping, massima autorità del partito comunista cinese.

Solo il 9 Giugno si tenne un discorso ufficiale da parte di un membro del governo. A parlare fu Deng Xiaoping, massima autorità del partito comunista cinese.

Le sue parole confermano il sospetto dei manifestanti durante i primi giorni di protesta. L'uomo travisò completamente l'accaduto, parlando di un'abile intervento dello Stato nel reprimere una rivolta manipolata dalle forze occidentali. 

In pochi giorni il governo riacquistò il controllo sulla città: seguì l'espulsione di tutti i personaggi considerati coinvolti nell'organizzazione della manifestazione e l'insediamento di molte figure ambigue nelle cariche governative. 

Viene chiamato il "Rivoltoso Sconosciuto" il ragazzo divenuto simbolo della protesta in piazza Tienanmen e in generale delle manifestazioni in tutto il mondo.

Viene chiamato il "Rivoltoso Sconosciuto" il ragazzo divenuto simbolo della protesta in piazza Tienanmen e in generale delle manifestazioni in tutto il mondo.

La foto fu scattata il 5 Giugno 1989, il giorno dopo la violenta repressione in piazza. I fotogrammi che ritraggono il giovane hanno fatto tutti il giro del mondo ma il più famoso è quello di Jeff Widener; il ragazzo si ferma davanti ad un carro armato in corsa, con una busta e una giacca tra le mani. Di lì a poco sarebbe salito sulla torretta del mezzo per parlare con i militari. I fatti rivelano la vanità del suo gesto, divenuto tuttavia l'emblema della libertà. La sua identità è tutt'oggi sconosciuta. 

Se per il mondo occidentale le rivolte in piazza Tienanmen vengono considerate un evento fondamentale nella storia del ventesimo secolo, in Cina parlarne è un vero e proprio tabù: tutte le tracce dell'episodio sono state cancellate e il numero delle vittime è ignoto. Ogni anno, all'anniversario della strage, i mezzi di comunicazione vengono tenuti sotto controllo, primi tra tutti i social network, e le celebrazioni avvengono in un clima di alta tensione. 

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