Artico: più di 200 renne e cervi sono morti di fame a causa degli effetti del riscaldamento globale

di Simone Fabriziani

30 Luglio 2019

Artico: più di 200 renne e cervi sono morti di fame a causa degli effetti del riscaldamento globale
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I cambiamenti climatici portano con sé alcune conseguenze veramente orribili per il nostro habitat naturale, e a risentirne negativamente non siamo soltanto noi esseri umani, ma anche il regno animale. Gli ultimi report del Norwegian Polar Institute riguardo la prima metà del 2019 hanno avuto un responso disastroso, soprattutto per quanto riguarda lo stato di salute di renne e cervi dell'area delle Svalbard in Norvegia. E la situazione è piuttosto preoccupante.

via The Guardian

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Secondo i dati raccolti dal Norsk Polarinstitutt, circa 200 tra renne e cervi sono morti di fame a causa delle conseguenze dei cambiamenti ambientali nell'arcipelago delle Svalbard; un numero insolitamente alto che, sempre stando alle dichiarazioni a riguardo dell'Istituto norvegese, non si verificava in questo modo da circa quarant'anni.

L'Artico si sta sciogliendo sempre più velocemente a causa dell'inquinamento, e le conseguenze negative si ripercuotono soprattutto sulla pelle di questi meravigliosi esemplari animali.

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Pubblicato da Norsk Polarinstitutt su Lunedì 22 luglio 2019

Ciò significa che renne e cervi hanno sempre più difficoltà a procacciarsi il cibo perché lo strato di ghiaccio non permette loro di arrivare ai licheni, l'alimento principe di questi splendidi esemplari animali. Renne e cervi sono tra le altre cose essenziali per l'ecosistema dell'Artico perché, se il riscaldamento globale da una parte favorisce la proliferazione di specie vegetali infestanti, questi animali contribuiscono dall'altra parte a mantenere l'equilibrio essendo dei prolifici erbivori.

Proteggiamo queste specie animali dall'estinzione, e facciamo in modo che le conseguenze negative dell'inquinamento dell'ambiente possano trovare la parola FINE.

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