Un nuovo studio conferma che il glifosato sta contribuendo all'estinzione delle api

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di Marco Renzi

28 Novembre 2018

Un nuovo studio conferma che il glifosato sta contribuendo all'estinzione delle api
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Nonostante le loro piccole dimensioni, le api - e tutti i loro parenti, come i bellissimi bombi - svolgono una funzione fondamentale per il pianeta. Attraverso la peluria che ne ricopre il corpo, le api trasportano instancabilmente il polline da un fiore all'altro, contribuendo in maniera sostanziale alla diffusione degli organismi vegetali. Si calcola che il 75% delle colture mondiali dipenda direttamente dall'impollinazione degli insetti, ed ovviamente le api sono tra i più attivi. Purtroppo però negli ultimi decenni hanno iniziato a morire con un tasso che è circa il doppio del normale. E il responsabile non è certo un predatore naturale.

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Marinelson Almeida/Flickr

Marinelson Almeida/Flickr

Oltre ai fattori climatici, che permettono l'arrivo di specie non autoctone altamente competitive, uno dei principali fattori che mette a repentaglio la vita di questi insetti è l'abuso di pesticidi ed erbicidi in agricoltura.

In particolare, gli occhi dei ricercatori sono puntati sul glifosato: questo prodotto ampiamente utilizzato risulterebbe letale per le comunità di api.

Fino ad oggi il glifosato era stato ritenuto non tossico per gli animali, in  quanto agisce su un enzima presente solo nelle piante. Però uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Austin ha rilevato un dato allarmante: il glifosato sembra alterare anche l'equilibrio dei batteri intestinali delle api, esponendole di fatto all'attacco dei batteri nocivi e quindi alle infezioni. Il dato è stato prima ipotizzato, e poi confermato con degli esperimenti diretti.

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CDC/ Dawn Arlotta/freestockphotos.biz

CDC/ Dawn Arlotta/freestockphotos.biz

Ovviamente la Monsanto, produttrice del famoso e controverso erbicida, ha messo in discussione questo studio, affermando che il campione di api utilizzato era troppo esiguo, e che sono in realtà gli antibiotici degli apicoltori ad alterare la flora batterica degli insetti.

Insomma, sicuramente altri studi dovranno essere svolti per accertare l'una o l'altra posizione, ma una cosa è certa: le api continuano a morire a ritmi insostenibili, e questo rimpallo di responsabilità non fermerà certo questa tendenza.

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