C'è un segreto dietro il numero del diavolo 666, che non vi farà vedere più allo stesso modo questo simbolo

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di Claudia Melucci

23 Novembre 2018

C'è un segreto dietro il numero del diavolo 666, che non vi farà vedere più allo stesso modo questo simbolo
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L'associazione del numero 666 al diavolo – o all'anticristo – non è una trovata dei tempi moderni: l'origine risale al cristianesimo e più precisamente la cifra la si ritrova per la prima volta nell'Apocalisse di Giovanni nel Nuovo Testamento. Leggendo il testo si nota come questo numero risulti inusuale sia per il contesto in cui è inserito, sia per lo stile scelto per il resto del libro.

Che cosa nasconde questo numero che da più di 2000 anni terrorizza gli uomini? La risposta è molto più "terrena" di quello che ci si aspetta.

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Secondo alcuni studiosi, il numero 666 è un codice usato per indicare qualcos'altro di innominabile. Per capire cosa bisogna avere in mente la struttura dell'alfabeto greco antico o dell'ebraico, le due lingue in cui erano diffusi originariamente i testi biblici. Ebbene, in queste lingue i numeri sono associati a lettere, un po' come accade per i numeri romani per indicare le cifre (ad esempio 550 è "DL").

Dunque, ogni parola ha un valore numerico e viceversa. Prima di analizzare la trascrizione in lettere del 666, ecco che cosa recita l'Apocalisse di Giovanni nel punto in cui viene introdotto "il numero della bestia":

"Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 666".

La frase suona come il lancio di una sfida, un rebus che solo alcuni riusciranno a risolvere. 

Trascrivendo 666 secondo la grafia ebraica si ottengono in successione le lettere del nome di Nerone in ebraico. Cosa c'entra l'imperatore Romano con il testo cristiano?

Secondo gli esperti, il libro dell'Apocalisse venne scritto durante l'esilio di Giovanni, nascosto per salvarsi dalle persecuzioni dei cristiani portate avanti da Nerone. Storicamente, inoltre, l'Augustus è noto per essere stato uno dei più malvagi e spietati imperatori, capace di incolpare i cristiani dell'incendio che distrusse Roma. 

Potrebbe essere, quindi, che l'apostolo Giovanni abbia voluto inserire un dato attuale e realmente esistito nel libro dell'Apocalisse, traendo ispirazione da Nerone per la creazione della bestia proveniente dal mare, devastatore della Terra: allo stesso tempo preferì non esplicitare il nome, ma nasconderlo in un codice. 

In tempi moderni, la bestia associata al 666 divenne più generalmente il male, personificato dal diavolo

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