Il sacchetto che si dissolve in acqua in 5 minuti: l'invenzione che può cambiare il destino dei nostri mari

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di Marco Renzi

31 Luglio 2018

Il sacchetto che si dissolve in acqua in 5 minuti: l'invenzione che può cambiare il destino dei nostri mari
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La parola "microplastiche", che fino a qualche anno fa era probabilmente nota solo a chi si occupava attivamente di salvaguardia dell'ambiente, è oggi utilizzata quotidianamente da agenzie e siti di notizie e tristemente conosciuta anche dal grande pubblico. Queste particelle, derivanti dallo sgretolamento dei nostri rifiuti plastici, sono infatti ormai parte integrante di molti ecosistemi marini, e tantissime sono le persone che si stanno muovendo per trovare una soluzione che possa arginarne la diffusione.

Tra queste, vi presentiamo un'idea innovativa che arriva dal Cile, paese tradizionalmente molto avanzato per quanto riguarda la gestione della plastica (è stato tra i primi a vietare l'uso dei sacchetti monouso): la busta che si dissolve in acqua in soli 5 minuti.

via Solubag

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Solubag

Solubag

Il sacchetto di "plastica", progettato e realizzato da Solubag, è unico nel suo genere. Alla base non vi è infatti il petrolio (da cui, appunto, si ricava la plastica), ma materiali calcarei, non inquinanti e soprattutto idrosolubili. Come vedrete nel video in fondo alla pagina, il sacchetto, una volta immerso in acqua, si disintegra in una manciata di minuti - una differenza non da poco, se pensate che la normale plastica può rimanere nell'ambiente per 100-500 anni...

Al momento ne esistono due versioni: un sacchetto "basic", che si scioglie in acqua fredda ed è molto simile al tatto ai sacchetti monouso in circolazione, ed un sacchetto più resistente, dalla consistenza simile alla tela, che si scioglie in acqua calda.

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Solubag

Solubag

Ciò che li accomuna, come afferma il fondatore Roberto Astert Boettcher, è il fatto di essere composti da materiali 100% ecologici, che si disintegrano se immersi nell'acqua e non rilasciano sostanze tossiche.

Insomma, a noi sembra un'invenzione entusiasmante che potrebbe davvero - è il caso di dirlo - cambiare il destino dei nostri mari. E voi cosa ne pensate? Guardate il video della dimostrazione e dateci un vostro parere!

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