Gli scienziati hanno fatto un importante passo in avanti nella creazione di un vaccino contro l'HIV

di Laura Gagliardi

10 Luglio 2018

Gli scienziati hanno fatto un importante passo in avanti nella creazione di un vaccino contro l'HIV
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Con circa 37 milioni di persone sieropositive e 1,8 milioni di nuovi casi ogni anno, l'HIV continua purtroppo ad essere uno dei più temuti e diffusi virus al mondo. Nonostante innumerevoli studi, infatti, ad oggi non esiste una cura definitiva che garantisca la guarigione totale dei malati, i quali sono quindi sottoposti alla terapia antiretrovirale permanente (ART).

Eppure la ricerca avanza coraggiosa, come dimostrano i recenti risultati nello sviluppo di un vaccino per la protezione dal contagio.

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National Institutes of Health (NIH)/Wikimedia

National Institutes of Health (NIH)/Wikimedia

Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center and Harvard Medical School, è stato eseguito su 393 adulti non infetti da HIV di età compresa tra 18 e 50 anni, provenienti da cliniche in Africa orientale, Sudafrica, Thailandia e Stati Uniti. I volontari sono stati sottoposti al vaccino Mosaic HIV: come suggerisce il nome, si tratta di un vaccino a mosaico, che prende in considerazione diverse varianti di HIV per stimolare la difesa immunitaria contro i vari ceppi virali, al fine di rispondere e contrastare uno degli aspetti più insidiosi del virus, ovvero la sua mutevolezza.

A seguito della somministrazione in quattro dosi in 48 settimane del vaccino, è stato rilevato un aumento della risposta immunitaria al virus da parte dei volontari.

Questo primo successo, seppure incoraggiante, non segna che un punto a favore della ricerca, ma non la sconfitta del virus: come afferma Dan Barouch,"Le sfide nello sviluppo di un vaccino contro l'HIV non hanno precedenti e la capacità di indurre risposte immunitarie specifiche dell'HIV non indica necessariamente che un vaccino proteggerà gli esseri umani dall'infezione da HIV". 

Lo studio quindi va avanti, passando alla fase due che prevede la sua somministrazione a 2.600 donne dell'Africa meridionale - la regione in cui si concentrano quasi i due terzi del totale globale di nuove infezioni da HIV. Aspettiamo speranzosi i nuovi risvolti!

Sources: 

The Lancet

World Health Organization

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