Figli estremamente buoni: come evitare che i coetanei se ne approfittino?

di Giulia Bertoni

29 Aprile 2018

Figli estremamente buoni: come evitare che i coetanei se ne approfittino?
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Avere un figlio tranquillo, sensibile, di animo particolarmente dolce e ricettivo è sicuramente una cosa che qualsiasi genitore apprezzerebbe. Come tutte le cose, però, questo profilo ha il suo lato "debole": una personalità di questo tipo può esporre il bambino a meccanismi di sopraffazione da parte di coetanei più "svegli", con un'indole da leader molto spiccata.
In questi come in altri casi, i genitori non devono fare da arbitri nei rapporti sociali dei figli, ma ogni tanto spiegare alcune cose da tenere in mente è un bene.

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Pixabay.com

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I bambini di carattere sostanzialmente tranquillo possono sviluppare un'abitudine a porre i bisogni degli altri sempre avanti ai loro, ad esempio lasciando che siano gli altri a decidere a cosa giocare, a reprimere i propri sentimenti (che siano essi di rabbia o di gioia), e ad assecondare sempre la volontà del gruppo andando contro alla propria.
Naturalmente, gli adulti non dovrebbero interferire in questi meccanismi relazionali imponendo ai figli le reazioni da adottare poiché questo causerebbe solo ulteriori insicurezze e creerebbe degli squilibri eccessivi. Tuttavia incoraggiarli a rispettare se stessi e i propri desideri, magari sforzandosi di proporre accordi (adesso giochiamo a quello che dici tu, ma poi giochiamo a quello che piace a me), è sicuramente un modo per spalleggiarli nella costruzione della fiducia in loro stessi e nelle loro possibilità.

Secondo lo psicologo e pedagogo spagnolo Borja Quicios, ci sono tre aspetti principali su cui un genitore può intervenire discretamente ma efficacemente in questi casi:

  1. Comunicare. È vero, dovrebbe essere un aspetto da non mettere mai in secondo piano nel rapporto genitore-figli, ma con un figlio particolarmente tranquillo si può finire col credere che il bambino non abbia granché bisogno di consigli. Dedicandosi sempre all'ascolto dei suoi racconti, invece, sarete in grado di capire se qualcosa lo disturba, anche se non lo ha detto esplicitamente.

  2. Coltivare la propria autostima. Un bambino che si sente amato, che percepisce la presenza dei genitori ma al tempo stesso viene lasciato libero di vivere i rapporti con gli altri, che viene incoraggiato a portare a termine compiti in autonomia saprà piano piano divenire un essere più consapevole e sicuro di se stesso.

  3. Imparare  dire 'no'. È difficile, ma quando un bambino sa che ha l'appoggio del genitore e vede che questi lo incoraggia a rispettare i propri desideri anziché assecondare sempre quelli degli altri, allora si sentirà un po' più sicuro nel dire 'no' a una cosa che sa dentro di sé di non voler fare, a tracciare dei limiti a ciò che può assecondare a e ciò che deve sentirsi libero di rifiutare.

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