Non solo igiene intima: l'uso del bidet salva le foreste e le riserve idriche

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di Claudia Melucci

25 Maggio 2017

Non solo igiene intima: l'uso del bidet salva le foreste e le riserve idriche
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Il mondo si divide in luoghi in cui è diffuso l'utilizzo del bidet e in quelli che ne sono sprovvisti. In Europa non tutti lo usano, tranne ovviamente gli italiani che ne vanno particolarmente fieri: l'Italia è anzi è forse l'unica nazione del vecchio continente in cui l'installazione del bidet è imprescindibile, altrove rimane una scelta a discrezione personale. Non vogliamo ribadire per l'ennesima volta che l'utilizzo del bidet consente un'igiene personale più accurata, ma vogliamo spostare l'attenzione sull'impatto ambientale che comporta un suo non utilizzo. Riflettete insieme a noi. 

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In Canada e nel Nord America l'uso del bidet è sconosciuto, molti non sanno neanche che cosa ci si dovrebbe fare.

In Canada e nel Nord America l'uso del bidet è sconosciuto, molti non sanno neanche che cosa ci si dovrebbe fare.

Tsca.bot/Wikimedia

In Giappone invece il 60% della popolazione ha in dotazione dei water tecnologici in cui è integrato il bidet, nel Venezuela oltre il 90% ne ha uno tradizionale in casa.

Se si dovesse condurre una campagna promozionale a favore del bidet si dovrebbero sottolineare due aspetti: quello igienico e quello ambientale.

Cosa centra l'ambiente con il bidet? Semplicemente, il sanitario di lato al water eviterebbe l'uso della carta igienica. Non pensiate che sia una cosa da poco, i numeri che ruotano attorno alla produzione di carta igienica sono enormi: prima di tutto, solo negli Stati Uniti vengono consumati 36,5 miliardi di rotoli ogni anno, più o meno 15 milioni di alberi, che richiedono l'utilizzo di miliardi di litri di acqua, tonnellate di cloro per lo sbiancamento, e decine di teraWatt di energia elettrica. Non lo dimenticate mai che dietro quel pezzo di carta igienica c'è tutta una produzione con numeri da capogiro. 

I più scettici a questo punto avranno messo in dubbio l'effettivo risparmio dell'uso del bidet: c'è da considerare infatti l'acqua che viene impiegata da quest'ultimo per svolgere la sua funzione. La risposta è immediata: l'acqua impiegata dal bidet per un lavaggio di normale durata ammonta a circa un litro di acqua, rispetto ai circa 10 litri di acqua versati dallo sciacquone del water per smaltire la carta igienica: moltiplicandola quantità di acqua per ogni utilizzo del water, la differenza tra l'uso della carta igienica e del bidet si fa notevole. 

La carta igienica richiede inoltre un sistema specifico negli impianti di depurazione e spesso è la causa del malfunzionamento del sistema fognario pubblico. 

Passiamo ora al lato igienico: il bidet eviterebbe a milioni di persone il problema delle emorroidi e di irritazione dell'area genitale, causate in molti casi dallo sfregamento con la carta igienica. 

Un'azienda produttrice di sanitari ha evidenziato come l'80% delle malattie vengano trasmesse nei luoghi pubblici attraverso il contatto umano. Davvero poche persone hanno l'abitudine di lavarsi le mani dopo essere andate in bagno, ed i residui (invisibili ovviamente) vengono veicolati di contatto in contatto. Il bidet (i modelli adatti all'uso pubblico) risolverebbe solo in parte il problema: i designer di sanitari stanno pensando ad un bidet che non richieda l'uso delle mani e che soprattutto sia adatto ad essere installato in luoghi pubblici. 

Dunque, adesso c'è un motivo in più per essere orgogliosi di usare il bidet!

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