È la banana il frutto più inquinante del mondo: mangiarla non è un gesto sano e sostenibile

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di Claudia Melucci

20 Maggio 2017

È la banana il frutto più inquinante del mondo: mangiarla non è un gesto sano e sostenibile
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La banana è comunemente considerato il frutto degli sportivi e quindi di quelli che seguono una vita salutare, ma c'è ben poco di salutare in questo frutto: certo, rimane valido il suo contenuto di potassio e sali minerali, ma dando un'occhiata a tutta la sua filiera agro-alimentare è chiaro come la banana sia anche il frutto più inquinante di tutti. Tra tutti i frutti disponibili sui banchi è sicuramente quello che fa più bella figura, ma è tristemente risaputo che dietro quei grandi caschi gialli ci sia uno dei sistemi meno sostenibili del pianeta.

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pixabay.com

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In primo luogo c'è da dire che quella che conosciamo noi non è LA banana, ma uno dei tantissimi tipi di banane: come le mele infatti, ne esistono moltissime specie anche se sui banchi arrivano sempre e solo quelle gialle e curvate perfettamente. Per la precisione noi abbiamo sempre mangiato la varietà Cavendish, ma nei luoghi d'origine di banane ce ne sono davvero di tutti i tipi: grandi, piccole, dritte, verdi, curvate e perfino bluastre. Per motivi di convenienza di commerciale, le Cavendish hanno conquistato il monopolio, essendo quelle che riescono a mantenersi anche dopo infiniti viaggi e quelle che danno una produzione massiccia. 

C'è anche da dire che nei luoghi d'origine, i terreni destinati alla coltivazione delle banane vengono spesso espropriati in modo violento alla natura (le deforestazioni sono all'ordine del giorno in America Latina) e maltrattati dal punto di vista chimico: le banane sono gradite in tutto il mondo e la produzione non può permettersi attacchi di parassiti che comprometterebbero la vendita. Per questo motivo i frutti sono irrorati abbondantemente di pesticidi, fertilizzanti e fungicidi da braccianti la cui paga rasenta la schiavitù

Le banane che acquistiamo al supermercato provengono molto probabilmente da una di quelle coltivazioni senza scrupoli, raccolte da mani di persone sfruttate e ripagate con qualche misero spiccio. 

Dopo la raccolta inizia il lunghissimo viaggio che porterà le banane nei luoghi più irraggiungibili del mondo, su gigantesche navi frigo: i frutti vengono imbarcati praticamente acerbi ma una volta giunti al porto d'arrivo saranno maturi, gialli e pronti per essere disposti sui banchi dei mercati e supermercati. Che cosa è avvenuto nel frattempo? Bagni di etilene, il gas responsabile della maturazione prodotto dagli stessi frutti nel corso del processo. Essendo i tempi naturali troppo lunghi, la maturazione avviene in modo artificiale attraverso lo spargimento di etilene. Ecco come fanno le banane ad arrivare dall'oltreoceano (artificialmente) mature. 

Quindi sbucciare una banana e godersela a piccoli morsi durante la merenda, non è poi così un gesto sano e sostenibile... Tutt'altro! 

 

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