Gli albori del Nazismo: ecco la foto che aprì gli occhi al mondo intero su cosa stava accadendo

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di Marco Renzi

10 Dicembre 2016

Gli albori del Nazismo: ecco la foto che aprì gli occhi al mondo intero su cosa stava accadendo
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Quando nel 1933 Hitler salì al potere ed iniziò a diffondersi con forza l'ideologia che avrebbe portato alle conseguenze che tutti conosciamo, il mondo non se ne rese subito conto. La condizione degli ebrei era già difficile, ma si trattava per lo più di minacce o pressioni: fu attraverso immagini come quella che vi presentiamo in questo articolo che il mondo iniziò a capire veramente che dalla teoria si stava passando ai fatti.

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Il 10 marzo 1933 Max Uhlfeder, proprietario di un grande magazzino a Monaco, si reca come ogni giorno a lavoro; al suo arrivo trova i locali distrutti dalla furia delle SA, il gruppo paramilitare del partito nazista. La mattinata si conclude con il suo arresto e la sua deportazione nel campo di Dachau insieme ad altri 280 ebrei.

La sua famiglia avverte immediatamente l'avvocato Michael Siegel: è necessario intervenire poiché l'arresto di Uhlfeder è totalmente immotivato. Il legale si reca così in un posto di polizia con l'ingenuo intento di sporgere denuncia: non può sapere che ad aspettarlo ci sono proprio le SA (a tal proposito, molti ritengono si trattasse di SS, ma ai fini della comprensione dell'episodio è un dettaglio trascurabile).

Mentre espone i fatti, Michael Siegel non riceve altro che risate e insulti, che ben presto prendono la forma della violenza. Viene colpito al volto, ne esce con incisivi rotti e un timpano perforato. Dopo un'altra serie di percosse viene portato in strada e un ufficiale gli appende al collo un cartello con su scritto "Non mi lamenterò più con la polizia".

La sua sfilata attraverso il centro di Monaco (ritratta nella foto) viene accolta con trascurabile sorpresa da parte dei passanti, molti dei quali mostrano segni di approvazione. Molti, ma non Heinrich Sanden, un fotografo che è riuscito a scattare alcune immagini della scena.

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L'avvocato viene infine lasciato andare, non senza aver ricevuto un'ultima minaccia di morte a fucili spiegati in stile esecuzione.

Nell'indifferenza generale, il fotografo gli si avvicina e gli chiede il permesso di pubblicare le sue foto; Siegel ovviamente acconsente, e pochi giorni dopo le immagini arrivano ad una redazione americana con sede a Berlino e da lì a Washington: sarà proprio il Washington Times a pubblicarle il 23 marzo 1933, provocando lo stupore del mondo intero.

Vi chiedete cosa ne è stato dell'avvocato? Riuscì con molta fatica a scappare dalla Germania nel 1940, attraversò la Russia e tutta l'Asia fino ad arrivare negli Usa e poi in Perù, dove visse fino alla veneranda età di 97 anni.

Il fotografo Sanden dal canto suo continuò la sua attività di fotoreporter, ma non riuscì mai a dimenticare quell'episodio: il ricordo di quell'uomo malmenato e umiliato rimase nella sua testa come nella testa di milioni di persone, che attraverso la sua foto si resero conto, ormai troppo tardi, che l'incubo si avviava a diventare realtà.

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