Perché le persone più intelligenti hanno meno amici? Ecco la risposta della scienza

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di Marco Renzi

15 Settembre 2016

Perché le persone più intelligenti hanno meno amici? Ecco la risposta della scienza
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Se chiedessimo a qualcuno di descrivere con un'immagine la felicità e la spensieratezza, probabilmente penserebbe ad una tavolata di amici che scherzano e sorseggiano qualche drink. Ma siamo davvero sicuri che socialità sia sinonimo di gioia?

In uno studio effettuato a febbraio 2016 su 15.000 campioni, alcuni psicologi ed antropologi hanno cercato di mettere in relazione l'amicizia, la densità della popolazione e l'intelligenza, con risultati davvero interessanti.

via washingtonpost.com

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Più sei intelligente, meno hai voglia di stare con gli amici

Più sei intelligente, meno hai voglia di stare con gli amici

Dallo studio emerge che, nonostante avere amici stretti sia certamente un beneficio, le persone con un QI più alto tendono ad essere più felici quando non intrattengono relazioni troppo di frequente.

Più in generale inoltre, il livello di felicità sembra essere inversamente proporzionale alla densità della popolazione, come dimostra il seguente grafico in cui osservate i livelli di benessere di chi abita in campagna, nei sobborghi o nelle medie e grandi città.

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washingtonpost

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Quale spiegazione hanno dato a questi risultati?

Riguardo alla correlazione intelligenza-solitudine, Carol Graham del Brookings Institution ha suggerito che spesso le persone con un più alto QI sono concentrate su traguardi a lungo termine, e tendono a percepire i momenti di svago come una perdita di tempo che li distoglie dagli obiettivi di vita facendoli così sentire più infelici.

wikipedia

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Per quanto riguarda la correlazione densità-infelicità invece, la risposta viene da lontano ed è chiamata "teoria della felicità della savana".

Secondo gli studiosi il cervello si è sviluppato per vivere in gruppi ristretti presenti su un territorio dalla densità trascurabile (come quello della savana africana). Il progresso ha portato l'uomo a vivere in zone come il centro di Manhattan (oltre 27.000 persone per chilometro quadrato) senza dargli il tempo di adattarsi biologicamente, e condannandolo perciò ad una sottile ma persistente sensazione di costrizione e infelicità.

Insomma, la prossima volta che qualcuno ti dirà "Faresti bene a uscire un po' di più con gli amici!", avrai finalmente qualcosa da rispondergli...

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